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La verità ti attende a Delfi, Kratos. Cerca L'Oracolo.

–Orkos

Tempio di Delfi-0

Il Tempio di Delfi è il luogo di culto della città di Delfi, posto sulle montagne che sovrastano la metropoli greca. Al suo interno risiede l'Oracolo di Delfi. L'ingresso principale al tempio è attraverso la Torre di Delfi, ma è presente anche un'entrata posta più in basso, a livello del suolo.

Serie di God of War[]

Pitone attacca l'oracolo

Pitone attacca l'Oracolo

L'Oracolo, Pitone e Apollo[]

Anni or sono, mentre si trovava sulle montagne soprastanti la città, L'Oracolo di Delfi si trovò per sbaglio nelle vicinanze della tana del grande serpente Pitone, un enorme rettile figlio della titanide Gaia. L'orribile creatura cominciò a minacciare la vita della divinatrice, inseguendola sino alla cima delle montagne, che formavano la catena montuosa intorno a Delfi. Quando ormai ogni speranza di sopravvivenza per l'oracolo sembrava perduta, arrivò Apollo, il Dio dell'Illuminazione. Da tempo la divinità dava la caccia al grande serpente, dato che la stessa creatura aveva tentato di violentare più volte la madre del Dio, Leto, mentre questa era incinta di lui e di sua sorella gemella, Artemide.

La lotta tra pitone e apollo

Un murale sulla porta del Tempio di Delfi, che mostra la feroce lotta tra Apollo e Pitone

Tra il Dio dell'Illuminazione e Pitone scoppiò così un violento scontro (in cui Apollo ricorse all'uso anche del suo leggendario arco); alla fine però il Dio riuscì a sconfiggere la creatura e a domarla, salvando così anche la vita dell'oracolo. Sconfiggendo il l'enorme serpente, Apollo riuscì anche a privarlo (e a fare suo) il suo potere di preveggenza, garantendogli così la capacità di poter osservare il futuro (abilità che nemmeno Zeus possedeva). In ringraziamento del salvataggio alla loro indovina da lui perpetuato, gli abitanti di Delfi decisero di consacrare al Dio la loro indovina, costruendo anche un sontuoso tempio per onorarlo e commemorarne le grandi gesta. In seguito a ciò, Apollo decise di ribattezzare l'oracolo 'Pitia' (o Pizia, che significa "Pitonessa") in ricordo proprio del suo scontro e della sua vittoria contro il grande serpente.

Il Tempio[]

Interno del tempio di delfi

Interno del Tempio di Delfi

Murale oracolo di Delfi

Murale che mostra un Oracolo di Delfi, scegliere tra le sue sacerdotesse, chi prenderà il suo posto e porterà gli Occhi della Verità.

Fu così che sulla montagna sulla quale l'oracolo era stata minacciata da Pitone venne costruito l'enorme tempio della città di Delfi (costruito, in parte, anche dentro alla caverna che era un tempo la tana del mostruoso rettile). Sempre in ricordo dell'evento che portò alla creazione del tempio stesso, l'architettura interna ed esterna fu ideata in modo tale da introdurre molteplici forme serpentine, non solo come ornamenti, ma anche come strutture portanti dell'intera costruzione.

Quando alla fine il tempio fu terminato esso divenne la residenza dell'Oracolo e delle sue seguaci (diverse sacerdotesse, di cui poi una sarebbe stata scelta come nuova divinatrice, a cui sarebbero andati poi gli Occhi della Verità). Il tempio possedeva due entrate distinte:

Pitone

Pitone a guardia dell'entrata inferiore del Tempio

  • La prima, la principale, e che si riusciva era attraverso la Torre di Delfi; dopo aver azionato i tre diversi pitoni meccanici, che sbloccavano la possibilità di far avanzare l'entrata del tempio stesso.
  • La seconda era invece a livello del suolo, e conduceva a lunghi corridoi che portavano all'interno del tempio; a guardia di questa seconda entrata venne posto proprio lo stesso Pitone e un grosso cerbero, ed entrambi fungevano da protezione per l'Oracolo.
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    Atrio del Tempio di Delfi

Superate le porte d'ingresso si apriva un grande atrio, esso si divideva prima in una grande sala (ai cui ai lati, tra del colonnato si poteva osservare la Sacra nebbia di Delfi che naturalmente sgorgava dal fondo della caverna) e poi, dopo una scalinata, si arrivava alle porte interne del luogo di culto: un enorme uscio con delle incisioni che riproducevano la furibonda lotta tra Apollo e l'enorme serpente.

Murale pitone e apollo

La porta del Tempio, che mostra le incisioni raffiguranti la lotta tra Apollo e Pitone

Superata la grande porta si apriva un grande corridoio centrale che si affacciava sull'interno dell'enorme grotta della montagna, dentro la quale il tempio era costruito (illuminata da innumerevoli lanterne). Superato il corridoio si accedeva alla sala principale del tempio, dove l'oracolo (seduta sopra un maestoso trono) incontrava i pellegrini che giungevano in cerca di risposte sul loro futuro. Collegata alla stanza principale, attraverso dei grandi corridoi laterali, erano le varie stanze secondarie.

Corridoio principale

Il grande corridoio del tempio, si possono notare, in fondo, le numerose lanterne sospese all'interno dell'immensa grotta

Sala principale

La sala principale, in alto si può vedere il trono sul quale siede l'Oracolo durante i suoi incontri con i pellegrini

Dietro alla sala principale era presente una piattaforma che, se attivata, conduceva alle catacombe situate sotto al tempio, luogo di sepoltura per i vari corpi oracoli che si erano succeduti nel corso degli anni. Qui veniva anche conservato un potente dono degli Dei dell'Olimpo: le Anime di Ade.

Tombe degli oracoli

Le tombe degli Oracoli del passato nelle catacombe del Tempio di Delfi

Inoltre, anche nella stanza principale era presente una piattaforma mobile che, se attivata, portava ai livelli più inferiori del tempio, dove, alla fine di un lunghe corridoio sospeso (nell'immensità della grotta dentro alla montagna nella quale il tempio era costruito) era presente un'enorme piattaforma. Collegata ad essa, attraverso un ponte, v'era una grande statua di Apollo che sorreggeva tra le mani un'altro trono dedicato dell'oracolo (usato, probabilmente, quando la divinatrice si ritirava in meditazione per avere visioni profetiche o per decifrare il volere degli Olimpici).

Sala sotteranea

Il grande spiazzo alla fine del corridoio sotterraneo, alla fine si può notare la statua di Apollo che sorregge il trono dell'Oracolo di Delfi

God of War: Ascension[]

Quando le Furie sigillarono il patto tra Kratos e Ares con tre prove di sangue, Orkos cominciò a dubitare delle azioni e delle intenzioni delle sue madri. Perplesso e non sapendo cosa fare, decise di recarsi a Delfi, per chiedere consiglio ed aiuto all'Oracolo Aletheia. Quest'ultima gli rivelò la lunga trama di cospirazioni che il Dio della Guerra aveva intessuto negli anni, con il solo scopo di riuscire a trovare il guerriero perfetto che poi avrebbe scatenato contro gli Dei, portando così alla distruzione dell'Olimpo; riuscendo così a spodestare Zeus ed ottenere così il dominio assoluto su tutto il creato. Decisi a non consentire al Dio del Massacro di mettere in atto il suo folle piano, Orkos e Aletheia decisero di avvisare Zeus, ma quando il Dio della Guerra venne a conoscenza delle loro intenzioni mandò le Furie a fermarli. Dopo aver catturato l'oracolo le tre sorelle decisero di strapparle gli Occhi della Verità, così da impedirle in futuro di poter contrastare in qualunque modo il loro piano di conquista.

Statue castore

Alcune delle numerose statue di Castore, che i nuovi profeti decisero di far costruire all'interno del "loro" tempio

Dopo aver imprigionato Aletheia nel suo stesso tempio, le sorelle affidarono la sua prigionia (e gli Occhi) a Castore e Polluce. I due fratelli siamesi, avidi e privi del benchè minimo rimorso o morale. Proclamandosi ingiustamente "Profeti" e "protettori dell'Oracolo Aletheia", i due iniziarono a spadroneggiare all'interno del tempio e decisero di convertirlo in nella loro dimora e di plasmarlo a loro immagine e somiglianza. Cominciarono così a creare il "loro" tempio, facendo diventare gli accoliti dell'oracolo nei loro schiavi personali, obbligandoli anche ad indossare maschere con le fattezze di Castore. Il duo riuscì a mettere le mani anche sull'Amuleto di Uroboro (una sacra reliquia tramandata da oracolo ad oracolo e che permetteva di mostrare la vita e la morte di un oggetto oltre a ringiovanire o invecchiare qualsiasi individuo esposto ai suoi magici effetti). In seguito, si recarono a Delo, alla grande Statua di Apollo di Archimede, dove nascosero gli Occhi all'interno della lanterna.

Schiavi di castore e polluce

Gli schiavi di Castore e Polluce, si noti che tutti indossano una maschera d'oro del volto di Castore

Il controllo dei fratelli continuò indisturbato sino all'arrivo di Kratos, che (dietro consiglio di Orkos) era arrivato a Delfi per chiedere consiglio ad Aletheia su come infrangere il suo vincolo di sangue con lo incatenava al servizio Ares. Quando lo spartano riuscì ad arrivare all'ingresso della camera sotterranea dovette scontrarsi con gli auto-proclamatosi Profeti che lo riconobbero per via del marchio scarlatto che aveva tatuato sul corpo. Durante lo scontro, buona parte del lungo corridoio sospeso crollò per opera dei fratelli e per il loro uso dell'Amuleto di Uroboro. Arrivati nella grande piattaforma sospesa, cominciò una furibonda lotta tra o spartano e due Dioscuri, durante la quale i due decisero di uccidere l'Oracolo; facendo crollare le mani della statua di Apollo sulla quale poggiava il trono di Aletheia (che molto probabilmente fu segregata lì dopo che le Furie l'affidarono a Castore e Polluce). Infine, Kratos riuscì a sconfiggere ed ad uccidere i due fratelli, facendo crollare la grande piattaforma e facendoli precipitare così sul fondo della grande caverna.

Crollo del grande corridoio

Il crollo del grande corridoio sotterraneo, provocato dai due fratelli come tentativo per fermare Kratos

Sconosciuto è il destino del tempio, ma è probabile che, una volta liberatosi dal vincolo con Ares, lo spartano abbia restituito gli Occhi e l'Amuleto ai cittadini di Delfi. Ciò avrebbe permesso loro di ricostruire le parti danneggiate o distrutte del luogo di culto, e di cercare un nuovo oracolo che facesse loro da guida.

Curiosità[]

  • Nella realtà l'Oracolo di Delfi durante le sue visioni e responsi si sedeva sulla pietra dell'Omphalos, la stessa pietra che secondo la mitologia, Rea diede da mangiare a Crono invece del loro ultimo figlio: Zeus (stessa pietra che in God of War III, Efesto usa per fabbricare le Fruste di Nemesi).
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