God Of War Wiki
Advertisement
La mia vendetta si compie ora!

–Kratos

Kratos è il protagonista principale e l'anti-eroe della serie God of War. Nato da genitori spartani, Kratos raggiunse il grado militare di generale, prima di esigere la sua vendetta contro gli Olimpici.

Serie di God of War[]

Primi Anni[]

Kratos era il figlio maggiore di una donna, conosciuta come Callisto, proveniente da un anonimo villaggio greco, dal quale era fuggita verso Sparta per le accuse di adulterio che giravano in suo proposito. Da bambino viveva assieme a suo fratello minore, Deimos, che sembrava essere molto più debole di Kratos, il quale dimostrava una forza e una dedizione al combattimento fuori dal comune. Uno sventurato giorno, Sparta fu attaccata da un esercito comandato da due strane figure, venute per prendere Deimos; Kratos nel tentativo di fermarli venne colpito in un occhio, il destro, sul quale avrà per sempre la cicatrice. Incapace di muoversi vide il fratellino allontanarsi per sempre, mentre una delle due figure si avvicinava a lui chiedendogli perdono. Costei non era altri che Atena, la dea della giustizia, e il suo compagno nient'altri che Ares, il dio della guerra.

Kratos non dimenticò mai quel giorno e, per onorare e non dimenticare il fratello che aveva abbandonato, si tatuò sulla pelle un tatuaggio rosso che partiva dalla testa fino al braccio sinistro, proprio come il segno che aveva Deimos sin dalla nascita. Divenuto un formidabile guerriero, egli crebbe a Sparta come temuto generale del più grande esercito di tutta la Grecia. Successivamente sposò una donna, Lysandra, e da lei ebbe una figlia, Calliope. Come generale era temuto e rispettato da alleati e nemici, ma Lysandra era l'unica che lo rimproverava apertamente mentre Calliope lo vedeva come un padre affettuoso.

Ricerca dell'Ambrosia[]

Calliope, tuttavia, quando nacque fu giudicata debole a causa di una malattia, in tal modo, sarebbe stata gettata in una voragine secondo la legge spartana. Kratos sentì da un anziano l'esistenza di un elisir in grado di guarire chiunque e qualsiasi malattia, questo elisir era conosciuto come l'Ambrosia.

Determinato a salvare sua figlia, Kratos intraprese un viaggio per trovare l'Ambrosia, non sapendo che Ares, Dio della Guerra, aveva scelto lui per essere il suo campione nella scommessa degli Dei, un concorso con l'obiettivo finale di catturare l' Ambrosia. In seguito incontrò un guaritore che gli donò le Fiamme di Apollo, al fine di aiutarlo nella sua ricerca. Nel corso del suo viaggio, un esercito di spartani si unì a lui, insieme al capitano Nikos. Alla fine, incontrò Erodio di Thera, campione di Poseidone, e lo uccise.

Dopo aver preso la nave, Poseidone irritato da Kratos, scatenò una tempesta per uccidere gli Spartani, ma senza riuscirci. Più tardi, Kratos uccise il campione di Artemide, Pothia. Nel timore che Kratos avrebbe sconfitto il suo campione, Alrik, Ade mandò un tornado di fuoco dal cielo per uccidere Kratos, Ade non lo uccise ma sterminò tutti gli spartani compreso Nikos. Arrivato vicino l'Ambrosia si scontrò con il campione di Elio uccidendo pure lui. Dopo aver recuperato l'Ambrosia tornò dal suo esercito, che nel frattempo stava combattendo contro Alrik e i suoi uomini. Dopo una battaglia estenuante tra i due leader, Kratos catturò con successo l'Ambrosia (al costo dei suoi uomini), e chiamò a sé un esercito di Arpie per torturare Alrik. Kratos tornò a Sparta, guarì Calliope con l'Ambrosia, e fu promosso al titolo di capitano.

Il Fantasma di Sparta[]

Durante una terribile battaglia contro un'orda di barbari, che aveva decimato il suo esercito, Kratos stava per soccombere dinanzi al martello del comandante avversario, il "Re dei Barbari", quando chiese aiuto ad Ares, cui era devoto (senza sapere che era lo stesso che rapì Deimos anni prima): se Ares lo avesse aiutato, la sua anima sarebbe stata per sempre sua. Ares lo accontentò e scese dal Monte Olimpo, uccidendo i nemici di Kratos e legando alle sue braccia le Spade del Caos, due grandi lame attaccate ai suoi polsi per mezzo di catene, simbolo della sua forza sottomessa alla volontà del dio.

Per molti anni Kratos saccheggiò, razziò e uccise in nome di Ares, commettendo atti terribili e crudeltà inenarrabili, finché, durante una scorribanda, violò il sacro tempio dell'Oracolo di un villaggio dedicato alla dea Atena, nonostante questa l'avesse avvertito di non entrare per nessuna ragione al mondo. Ignorando l'avvertimento, sfondò la porta e, accecato dalla rabbia, non si accorse che lì c'erano anche sua moglie e sua figlia, e le uccise. Da allora la sua pelle diventò bianca per le ceneri di sua figlia e di sua moglie, e le sue notti furono perseguitate dall'incubo di quell'ultima uccisione, dando vita alla leggenda del Fantasma di Sparta.

Affranto, Kratos fu perseguitato da incubi terribili per la morte della sua famiglia. A tempo debito, i ricordi e gli incubi iniziarono a consumarlo, portandolo sull'orlo della follia. Abbandonata Sparta, Kratos viaggiò in tutta la Grecia, trovando conforto sul Mar Egeo. Per ritrovare la pace, si impegnò a servire gli altri dell'Olimpo, nella speranza che un giorno lo aiutessero a trovare suo fratello Deimos.

Redenzione e Vendetta[]

Vedi anche God of War: Ascension

Ares inviò le Furie per catturare e imprigionare Kratos in un carcere per essere dannato; Kratos venne torturato per mesi e mesi, ed impazzì essendo costantemente tormentato dalle visioni della morte della sua famiglia.

Alimentato da un desiderio di vendetta contro Ares, insieme alla necessità di riscattare se stesso con gli altri Dei per guadagnarsi la salvezza, Kratos riesce a liberarsi della sua prigionia e partì per un viaggio con l'obbiettivo di uccidere le Furie. Se fosse riuscito a ucciderle con successo avrebbe potuto sciogliere ogni legame con Ares senza conseguenze. Durante questo viaggio si scontrò con famose bestie mitologiche e contro le icone più importanti della Grecia antica.

Kratos avrebbe servito gli Dei per dieci anni dopo la morte della sua famiglia e delle Furie, ma non ha mai perso il suo desiderio di vendetta contro Ares, il Dio che gli ha portato via ogni cosa.

La Scelta di Kratos[]

Vedi anche God of War: Chains of Olympus

Kratos capì che sua moglie e sua figlia erano state condotte al tempio per volere di Ares, che, eliminati gli ultimi legami al mondo mortale, avrebbe potuto renderlo la sua perfetta macchina da guerra. Kratos si mise al servizio degli dèi, cercando il modo per espiare i suoi peccati facendosi cancellare la memoria e al tempo stesso di vendicarsi di Ares. Patrocinato da Atena, ebbe un grande ruolo nella sconfitta dell'esercito persiano che aveva invaso l'Attica, uccidendo il loro re Serse e il suo Basilisco; al ritorno, però, vide che il Carro del Sole guidato dal dio Elio venne fatto precipitare da una forza sconosciuta, entrando nell'Ade.

Kratos vs the basilisk by el grimlock

Kratos contro il Basilisco di Serse

Approfittando dell'occasione, il dio dei sogni, Morfeo, riesce a coprire il mondo con una fitta nebbia ed Atena, poco prima di entrare in un sonno perenne, ordina a Kratos di riportare il Sole sulla terra. Sconfitto Caronte ed entrato nel Tartaro, Kratos scoprì che dietro il furto del Sole c'era Persefone, moglie di Ade, che si era ribellata agli dèi che l'avevano costretta a sposarsi con la forza: pur di riavere la sua vendetta, si allea col titano Atlante, il quale avrebbe distrutto il pilastro che reggeva l'Olimpo e l'intera Terra a patto che egli fosse stato liberato (cosa che Kratos non permetterà). Kratos fu posto di fronte ad

Caronte con kratos

Kratos incontra Caronte.

un'ardua scelta: avrebbe potuto rimanere nei Campi Elisi assieme a sua figlia, donando però alla dea la sua forza necessaria all'impresa, oppure continuare a combattere per il poco tempo che rimaneva alla Terra. In un primo momento, Kratos rinunciò alla sua forza pur di stare di nuovo con Calliope; tuttavia, capì d'essere stato ingannato da Persefone: con la distruzione del mondo, anche i Campi Elisi sarebbero stati distrutti, e l'anima di Calliope sarebbe svanita nel nulla. La morte definitiva. Invece, se avesse aiutato l'Olimpo, Calliope sarebbe

KratosvsPersephone

Kratos lotta contro Persefone.

continuata ad esistere, almeno come anima felice nei Campi Elisi. Però non l'avrebbe rivista mai più. Capì che il suo destino era quello di combattere per gli dèi, rinunciando per sempre alla sua famiglia.

Abbandonò così la bambina e sconfisse Persefone, riuscendo a riportare il Sole in cielo, dal quale cadde, ma fu salvato prima di sfracellarsi al suolo da due anonimi dèi (Atena ed Elio), che avevano altri progetti per il suo futuro.

La Vendetta[]

Vedi anche God of War

Le imprese di Kratos sembravano non avere fine, così come i suoi incubi: dopo la sconfitta dell'Idra non era ancora stato liberato dalla sua schiavitù. Un'ultima impresa lo attendeva, mai tentata da nessun umano prima di lui: uccidere Ares stesso, che si era ribellato a suo padre e sua sorella e adesso distruggeva la città di Atene. Non c'è miglior occasione per la sua vendetta.

Così va ad Atene dove si scontra con Medusa, ottenendo la sua testa. Durante l'assedio, Kratos incontra uno strano becchino, che stava scavando una tomba destinata a Kratos, in quanto, secondo lui, sarebbe servita al momento opportuno.

Medusa ff

Kratos taglia la testa di Medusa.

Dopo aver salvato l'oracolo di Atene da alcune arpie, a Kratos viene indicato dove trovare il potere per sconfiggere Ares: nel Deserto della Anime Erranti , posto ad oriente. Dopo aver ucciso le sirene del posto, riesce a trovare la strada che infine conduce al gigantesco titano Crono, condannato da suo figlio Zeus a portare per l'eternità il peso del Tempio di Pandora sulle spalle: era lì che veniva custodito il Vaso di Pandora, l'unica

Kratos vs idra

Kratos nella bocca dell'Idra

arma in grado di distruggere un dio. Kratos sfidò le terribili insidie del tempio, irto di trappole e di nemici, come il Guardiano di Pandora, e riuscì a conquistare il Vaso; ma Ares, saputolo, lo uccise a tradimento infilzandolo con un pilastro lanciato dalla città di Atena, facendolo sprofondare nell'Ade. Ma, persino da morto, Kratos riuscì a fuggire grazie al misterioso becchino, che aveva usato la tomba come un ponte, in tal modo che potesse tornare sulla Terra. Non lontano da lì si diresse così a sfidare Ares e aprendo il vaso di 

Crono pandora

Crono porta sulle spalle il Tempio di Pandora.

Pandoro sprigionò un grande potere facendolo diventare un gigante per fronteggiare il dio della guerra, il quale si dimostrò forte non solo con la forza bruta, ma anche tramite la manipolazione dei pensieri: difatti Kratos stesso lottò nella sua psiche nel tentativo di salvare la sua famiglia da sue copie

Kratos uccide ares

Kratos uccide il Dio della Guerra Ares.

malvagie. Sebbene riuscì a ucciderle tutte, non può cambiare il proprio destino e, quel che è peggio, viene privato delle sue stesse spade. Solo un ultimo regalo degli dei, una possente spada bronzea, gli permette di riprendere le forze e uccidere finalmente il suo nemico.

Ma i suoi dolori non sono ancora finiti: sebbene abbia compiuto la sua missione, gli dèi, sotto ordine dello stesso Zeus, non gli rimuovono gli incubi, ma lo perdonano soltanto, in quanto nessuno può scordarsi ciò che fece tempo addietro. Credendosi ingannato, Kratos si getta dalla rupe più alta di tutta la Grecia; ma non muore, poiché è trasportato da Atena in cima all'Olimpo, dove lo attende il posto di Dio della Guerra, dove vedrà ogni battaglia passata e futura.

L'Inizio della Fine[]

Vedi anche God of War: Ghost of Sparta

Kratos, neo Dio della Guerra, ancora afflitto da continue visioni, ricorda stavolta della madre e del fratello, che credeva entrambi morti. Ma qualcosa gli dice che queste non sono semplici visioni e che lui "le può cambiare", come comunica ad Atena poco prima di arrivare ad Atlantide, la mitica città, culla

Kratos scylla

Kratos combatte contro Scilla.

della conoscenza, eretta in onore del dio Poseidone. Al Tempio di Poseidone c'è un oracolo capace di risolvere ogni enigma e dilemma esistente. Quando ormai è in procinto di attraccare, un terribile mostro marino lo attacca ed affonda tutta la flotta che accompagnava lo spartano: si tratta di Scilla, la distruttrice di navi, che attacca ripetutamente l'eroe greco. Dopo esservi scampato, Kratos inizia una difficile salita verso il Tempio di Poseidone, dove spera di trovare risposte. In fondo al Tempio trova la madre Callisto, esanime, ma ancora viva; viene accennato qualcosa riguardo al padre di Kratos, ma la richiesta della vecchia è un'altra: salvare il fratello di Kratos, Deimos, anch'egli ancora in vita, da qualche parte.

Kratos stenta a credere a ciò che sente, arrivando a chiedere chi sia suo padre, artefice di tanto dolore. Con il suo ultimo respiro, la madre glielo sussurra, per poi trasformarsi in un orribile mostro, a causa della maledizione che pendeva su di lei. Al termine di un sanguinoso combattimento, Kratos trafigge a morte la madre, uccidendola e donandole così la pace. Durante la sua fuga dalla città, a causa di un redivivo Scilla, viene a trovarsi di fronte al Titano Thera, da cui lo spartano ottiene il potere di infiammare le sue Lame di Atena, come unico modo per uscie dalla camera magmatica. Ancora una volta compare Scilla, ma Kratos, grazie al suo nuovo potere, riesce ad uccidere il mostro infilzandolo con l'ingegnoso sistema che permette ad Atlantide di restare a galla. La sua vittoria decreta la caduta di Atlantide, scossa da continue eruzioni vulcaniche, ormai distrutta e in lenta caduta verso le profondità oceaniche.

Il prossimo obiettivo di Kratos è di tornare alla sua città natale, Sparta, e più precisamente al Tempio di Ares, dove potrà trovare indizi su dove è tenuto

There e kratos

Kratos difronte al titano Thera.

prigioniero il Fratello. Il suo cammino lo spinge su di una catena montuosa, dove i giovani spartani venivano mandati per diventare uomini. Qui incontra una delle Erinni, figlia di Tanato, Dio della Morte. Si scopre che il fratello di Kratos è tenuto prigioniero proprio dal padre del demone. Al termine di un roccambolesco scontro, Kratos riesce ad ucciderlo, arrivando nel contempo alle porte di Sparta. Qui ha un flashback, dove viene narrato di come un oracolo avesse predetto che "un guerriero marchiato" sarebbe stata la causa della caduta degli Olimpici, sebbene i loro atavici nemici, i Titani, avrebbero continuato a stare

Re mida lava

Re Mida gettato nella lava.

contro di loro. Viene mostrato come gli stessi Ares ed Atena (le due strane figure), giunti a Sparta, rapirono Deimos dal momento che era l'unico, dei due, ad avere la pelle dipinta, causando inoltre la famosa cicatrice sull'occhio dello spartano. Kratos giunge al tempio di Ares, dove, dopo uno scontro con il se stesso del passato, riesce ad entrare in possesso dell'artefatto che gli aprirà le porte del regno di Tanato. Capisce altresì che la porta per questo mondo si trova ad Atlantide, ormai in fondo al mare. Comincia così il viaggio a ritroso del Fantasma di Sparta, che lo porta all'interno di una galleria sotterranea dove si nasconde Mida, il re con il potere di trasformare tutto ciò che tocca in oro. Dopo un breve inseguimento, Kratos riesce ad acciuffare il re caduto che infine butta in una cascata di lava, così da trasformarla in oro e poterla scalare per arrivare al vecchio porto di Atlantide.


Dopo essersi riunito ad una ciurma di guerrieri spartani, fa rotta verso il gigantesco gorgo generato dalla caduta di Atlantide, riuscendo infine a giungervi. La città è a pezzi e Kratos deve riattivare le enormi statue di Poseidone per poter arrivare alla porta del Mondo dei Morti. Una volta entrato in questo mondo, Kratos si ricongiunge finalmente col fratello, liberandolo dalle catene che lo tengono prigioniero. Ma Deimos, in un impeto di rabbia, dice che non perdonerà mai

Kratos deimos

Kratos sconfitto da Deimos.

Kratos per aver permesso che fosse rapito e così inizia uno scontro che vedrà proprio Deimos vincitore. Quando sta per dare al Fantasma di Sparta il colpo finale, interviene Tanato, che, per vendicarsi della morte della figlia, vuole uccidere il fratello dello spartano. Kratos, quasi in fin di vita, riesce a raggiungere il fratello e a salvarlo, guadagnandosi la ritrovata fiducia di Deimos, che decide di unirsi alla

Kratos uccide tanato

Kratos uccide Tanato.

battaglia finale. Proprio qui trova la morte, mentre cerca di salvare Kratos da un colpo di Tanato, nel frattempo trasformatosi in un enorme demone. Alla vista del fratello morente, il Fantasma di Sparta sprigiona tutto il potere di Thera, infiammandosi tanto da riuscire a danneggiare il corpo corazzato del Dio della Morte, facendolo tornare a dimensioni umane e, dopo un acceso scontro, uccidendolo. Recuperato il cadavere del fratello, Kratos lo porta sulla cima della collina, dove uno strano personaggio (visto anche ad Atlantide e nel primo God of War) ha già preparato una fossa per seppellire Deimos. Costui afferma che ormai Kratos è diventato Morte, il distruttore di mondi. Fa la sua comparsa anche Atena che,

Corpo di deimos

Il corpo di Deimos ormai privo di vita.

apparentemente compiaciuta della morte degli ultimi due famigliari dello Spartano, si offre di cancellare finalmente i ricordi passati di Kratos che, inaspettatamente, si oppone e si incammina verso l'Olimpo. Quando ormai non può sentirla, Atena pronuncia queste parole: "Perdonami... fratello". Dopodiché ricompare il misterioso individuo con, tra le braccia, la madre morta di Kratos; egli afferma "Ora ne resta solo uno...", rivelando la sua vera identità: è Zeus, il Re dell'Olimpo, padre del protagonista. Contemporaneamente, si vede Kratos, con indosso l'armatura da Dio della Guerra, seduto sul suo trono, nell'Olimpo: si sta preparando per andare a dare man forte al suo esercito, che assedia la città di Rodi pronto all'inizio del secondo capitolo.

La Rottura Definitiva: il Tradimento di Kratos[]

Vedi anche God of War: Betrayal

La dea Era, per fermare gli spartani e difendere i rodiesi, manda la sua bestia, Argo. Kratos cerca di fermare la bestia di Era senza ucciderla, perché al momento non vuole altri problemi con gli dèi. Oltre Atena, Zeus è l'unico che per ora tolleri le azioni del Fantasma di Sparta; gli altri dèi, invece, si stanno coalizzando contro di lui. Dopo diversi scontri con Argo durante l'assedio, Kratos riesce a imprigionarlo nelle condutture della città, ma arriva un misterioso Assassino che ammazza la bestia. Kratos capisce subito che lo scopo dell'Assassino è screditarlo e metterlo contro Era, ma perché? Chi è in realtà? E chi l'ha mandato?

Così Kratos lascia momentaneamente l'assedio a Rodi e insegue l'Assassino, ma l'essere misterioso fugge senza alcuna intenzione di combattere contro di lui né ucciderlo. Si lascia dietro una scia di Spartani morti, che il Dio della Guerra è deciso a vendicare. Kratos viene sempre fermato da Cerberi e Legionari Non-Morti, che vogliono rallentare la sua caccia. Capisce così che l'Assassino è stato mandato da Ade. Anni prima, Kratos era stato costretto a uccidere la sua sposa Persefone, per cui probabilmente il Dio degli Inferi è desideroso di vendetta.

Nella sua caccia forsennata, Kratos semina distruzione in tutta la Grecia, così Zeus manda suo nipote Ceryx, figlio di Ermes e messaggero come il padre, a intimargli di fermarsi. Zeus vuole che Kratos sospenda la sua caccia. Kratos rifiuta e vuole evitare lo scontro per non doverlo uccidere, ma Ceyx non ha nessuna intenzione di farsi da parte, così Kratos lo affronta e lo ammazza brutalmente. In passato, era stato costretto a uccidere Persefone, Ares, Erinni e Tanato o per volere degli dèi o per difendersi: ora, invece, ha ucciso un dio che Zeus stesso gli ha inviato. Forse l'Assassino non è riuscito a screditarlo facendo ricadere su di lui la morte della bestia di Era, ma Kratos stesso si è screditato egregiamente uccidendo il nipote di Zeus. Il Re degli Dèi decide di non tollerare questo tradimento di Kratos. Ormai, è una minaccia incontrollabile. Kratos torna ad assediare la città ma sa che il suo tradimento non verrà perdonato. È un punto di rottura definitivo. La guerra con gli Olimpici è alle porte.

Cambiare il Fato[]

Vedi anche God of War II

Quando Kratos decise di condurre i suoi spartani a Rodi, Atena lo supplicò di porre fine ai suoi continui attacchi, cosa che gli Dei non approvavano. Kratos decise di non ascoltarla, anzi scese sulla Terra come un Dio per aiutare i soldati ad conquistare la città di Rodi. Durante lo scontro Atena sotto la forma di un aquila si posò su Kratos privandolo della sua enorme statura, riportandolo quindi

Kratos rhodi

Kratos sfida il Colosso di Rodi.

ad una forma più umana anche se mantenne ancora i poteri di un dio. L'aquila poi posandosi sul Colosso di Rodi lo portò in vita con l'obbiettivo di fermare il Dio della Guerra. Kratos combattè una lunga e difficile battaglia contro il gigante, fino a quando Zeus gli offrì la Spada dell'Olimpo, la stessa spada utilizzata per porre fine alla prima Grande Guerra contro i Titani, per sconfiggere il colosso. Infondendo tutti i suoi poteri e l'immortalità nella lama, Kratos riuscì a sconfiggere il Colosso di Rodi, ma si accorge di essere tornato mortale nel momento in cui la mano

Kratos muore

Kratos ucciso da Zeus.

della statua lo colpisce accidentalmente crollando. Mentre cerca di raggiungere la spada per riottenere il suo potere, riappare l'aquila che si rivela in realtà essere Zeus. Quest'ultimo, infatti, teme che Kratos possa sopprimere l'Olimpo, così offre allo spartano l'ultima possibilità: essere un servo fedele e sottomesso dell'Olimpo o morire. Kratos rifiuta e viene ucciso con la spada dal dio, che inoltre termina la battaglia tra spartani e rodiesi in un mare di sangue. Intanto, Kratos viene trasportato nell'Ade, ma viene salvato dal Titano Gaia. Questa gli spiega che trovando Le Parche, capaci di cambiare ogni momento della vita dell'uomo, potrà riuscire a vendicarsi di Zeus e aiutare i Titani. Esse vivono in un'isola maledetta chiamata Isola della Creazione. Resuscitato dalla Titanessa e fuggito dagli inferi, Kratos informa il generale spartano, unico sopravvissuto, di ritornare a Sparta per preparare rinforzi. Detto ciò, Kratos intraprende il suo viaggio a galoppo del cavallo alato Pegaso, ma, venendo attaccato dal Cavaliere Oscuro, precipita su un'isola di ghiaccio dove dimora il titano Tifone che intrappola Pegaso sotto la sua gigantesca mano. Kratos una volta liberato Prometeo dal suo supplizio assorbendo anche le Fiamme dell'Olimpo, utilizza il Flagello di Tifone, strappatogli dall'occhio, per liberare Pegaso

Cavalli

I Destrieri del Tempo.

e riprendere il suo viaggio. Lo spartano si dirige nuovamente sull'Isola della Creazione. Viene nuovamente attaccato dal Cavaliere Oscuro che riesce a separarlo da Pegaso ma alla fine, dopo aver ucciso il nemico, Kratos atterra sull'isola illeso. Per unire le due parti dell'Isola, quella dove sta lui con quella dove stanno le Parche, Kratos deve mandare avanti i Destrieri del Tempo, i giganteschi cavalli appartenuti a Crono. Arrivato su di essi, Kratos uccide Teseo e unisce l'isola: il suo viaggio è appena iniziato. Proseguendo, Kratos si

Tifone kratos

Kratos difronte a Tifone.

9-atlas

Kratos tra le dita di Atlante.

scontra ed elimina il redivivo Re dei barbari nella palude, che era sfuggito dall'Ade per vendicarsi. Poi incontra un'Argonauta morente che gli riferisce che Giasone, in possesso del Vello d'Oro, è stato catturato da un Cerbero. Il mostro però ha già divorato Giasone; allora Kratos, dopo aver squartato il mostro, recupera il Vello. Nei sotterranei Kratos affronta e uccide la mostruosa gorgone Euriale, nonchè sorella di Medusa. In una stanza blindata Kratos incontra addirittura l'eroe Perseo che era rimasto bloccato dentro, l'eroe crede che gli dei abbiano inviato Kratos per un ultima sfida, infatti dopo un lungo combattimento Perseo viene ucciso dal Fantasma di Sparta in un modo molto violento. Arrivato sul vertice di un ponte spezzato, Kratos trova Icaro che, impazzito, lo attacca precipitando nel Grande Baratro. Alla fine di esso, Kratos elimina Icaro rubandogli le ali, e incontra Atlante, il Titano che regge eternamente

Fenice kratos

Kratos tenta di domare la fenice.

la Crosta terrestre. Questi decide di aiutarlo nella vendetta contro Zeus, donandogli la sua magia e

Euriale fight

Kratos combatte Euriale.

accompagnandolo con la sua gigantesca mano dall'altra sponda del Grande Baratro sul Palazzo delle Parche, un immenso santuario pieno di trappole e insidie che ha davanti a sé la Guglia, uno scoglio gigantesco a forma di corvo rampante dov'è situato l'antro delle Parche.

Cloto vs Kratos10

Kratos tenta di uccidere Cloto.

Dopo aver sanguinosamente sacrificato due sacerdoti, a Kratos viene indicato

Lahkesis and Kratos

Kratos e Lachesi.

dove si trovano le ceneri della Fenice, con la quale lo spartano può raggiungere la Guglia. Kratos fa risorgere la Fenice gettando le sue ceneri nella lava, ma, mentre si reca a domarla, viene attaccato da un guerriero nascosto nell'ombra. Kratos lo trafigge e scopre con sgomento che in realtà esso è il generale spartano (il sopravvissuto della battaglia di Rodi) il quale spiega, prima di morire, di essere alla ricerca delle Parche per salvare la sorte di Sparta che, all'insaputa di Kratos, è stata distrutta da Zeus. Poco

Atropos kratos

Kratos e Atropo.

dopo la morte del generale, Kratos viene attaccato da un immenso mostro marino mandato da Zeus: il

Zeus kratos god of warr 2

Kratos contro Zeus.

Kraken. Kratos, inizialmente caduto in un sogno dove vide Sparta distrugga da Zeus, lo uccide grazie al potere donato da Gaia, e cavalca la Fenice arrivando sulla Guglia. Qui si scontra con le Parche Lachesi e Atropo, durante la battaglia un delle due Parche lo porta indietro nel tempo durante lo scontro con Ares, Kratos si trova a combattere sulla spada che lo aiuto ad uccidere il Dio; infine evitando che la spada venisse distrutta riuscì ad uccidere le due sorelle. Arrivato nella Sala del Telaio, Kratos uccide Cloto, l'ultima delle sorelle, e ottiene così il suo filo della vita. Kratos ritorna indietro nel tempo fino allo scontro a Rodi, dove salva sé stesso da Zeus. Così,

Kratos uccide atena

La morte di Atena.

dopo un furibondo duello sull'Altare dell'Olimpo, Kratos trafigge Zeus con la Spada dell'Olimpo. In quel momento si frappone tra loro Atena che viene colpita a morte per salvare Zeus, che fugge. Prima di soccombere, conferma a

Kratos attacca

Kratos attacca l'Olimpo assieme ai Titani.

Kratos che Zeus è davvero suo padre, e voleva eliminarlo per non essere ucciso dal figlio, così come Zeus ha fatto con Crono e come a sua volta Crono ha fatto con Urano. Kratos, che ora ha il potere del tempo, ritorna nel momento in cui i Titani stanno per essere sconfitti dagli dèi, e li porta tutti nel tempo presente dove si preparano ad attaccare Zeus.

La Vendetta Finale[]

Vedi anche God of War III

In groppa a Gaia e seguito da Perse, Oceano, Iperione ed Epimeteo, Kratos trova subito come avversario divino Poseidone, che assieme agli altri dèi scaraventa giù molti dei Titani. Kratos incontra come primo Dio Poseidone

Poseidoen kratos

Kratos sfida il Dio dei mari.

che scaraventando un titano nel mare richiama a se i cavalloni; il dio del mare usufruendo di queste bestie riesce ad ostacolare i titani, tra cui Gaia la quale viene infilzata più volte al braccio e al petto. Lo spartano aiuta il titano a liberarsi dai cavalloni ma quando sembra tutto finito, emerge dall'acqua Poseidone in una forma evoluta, dopo una lunga battaglia Kratos riesce a isolare il dio dalla sua forma gigante e una volta raggiunta la terra ferma gli cava gli occhi e lo uccide, scatenando con la sua morte una delle molte piaghe che sconvolgeranno il mondo. Ciò però non lo preoccupa affatto e continua la sua scalata verso Zeus che, stufo del comportamento di suo figlio, lo scaraventa giù dall'Olimpo assieme a Gaia. Pur di salvarsi da morte certa, in quanto quasi senza mano, Gaia non accetta di aiutare Kratos e, in un grande gesto egoista, lo fa precipitare nell'Ade. Atterrando nello Stige, ferito e indebolito, Kratos perde tutti i suoi poteri e le stesse Spade di Atena vengono logorate dalle voraci anime del fiume. Ma Atena, in una forma eterea, gli si presenta dinanzi, rivelandogli di come esista ancora un modo per distruggere l'Olimpo: trovare la Fiamma dell'Olimpo custodita nelle sale più nascoste

Ade kratos

Kratos contro Ade.

degli dèi. Kratos le chiede come mai lei, che morì per difendere suo padre, ora invece aiuti lui a distruggerlo. Atena gli svela che morendo ha appreso segreti tali da convincerla che è necessario uccidere Zeus per il bene dell'umanità. A Kratos non importa nulla dell'umanità ma accetta l'aiuto di Atena pur di uccidere Zeus. Incontrando successivamente anche Efesto, Kratos viene a conoscenza del fatto che non può passarvi attraverso, poiché è capace di uccidere un dio stesso. Il vecchio fabbro, inoltre, narra la sua triste storia poiché vede lui e Kratos molto simili nel passato. Per tornare al mondo di sopra, come ultima informazione, deve attivare i Portali di Iperione e per ciò è necessaria l'anima di un dio, che si rivelerà Ade, desideroso di vendicare la sposa Persefone, la nipote Atena e il fratello Poseidone. Kratos una volta entrato nel tempio di Ade, utilizza la bara di Persefone per aprirsi un varco nella statua del dio degli inferi; una volta dentro incontra proprio Ade desideroso di ucciderlo. Dopo un atroce scontro, nel quale Ade viene ferito gravemente, Kratos rubandogli le sue lame riesce a strappargli via l'anima; una volta morto le anime che lo stesso Ade aveva imprigionato dentro di se si liberano per poi vagare negli inferi senza una meta. Tornando sulle pendici dell'Olimpo, Kratos incontra Gaia, che punisce con un giusto regolamento di conti. Assiste poi alla battaglia fra Perse ed Elio; il fantasma di sparta dopo aver sconfitto una Chimera, colpisce il dio Elio con

Kratos testa elio

Kratos con la testa di Elio.

una balestra infuocata, il quale viene colpito dallo stesso titano Perse; Kratos infine lo uccide strappandogli letteralmente la testa con le mani. Non molto dopo, anche il possente Titano della Distruzione seguirà lo stesso destino.

Kratos hermes

Kratos che taglia le gambe di Ermes.

Con la testa mozza di Elio, Kratos potrà far luce negli antri più bui e scoprire molti segreti nascosti. Entrando nelle Caverne di Eos, Kratos usa la Catena dell'Olimpo per viaggiare fra i diversi livelli dell'Olimpo e giunto ai piani superiori, incontra Ermes che si fa beffe di lui, dopo un lungo inseguimento Kratos gli taglia le gambe e lo uccide, da lui ottiene degli stivali. Avanzando nel suo viaggio Kratos incontra anche il fratelleastro Ercole che invidioso di lui cerca di ucciderlo per compiere la sua tredicesima ed ultima fatica; Kratos ha la meglio e una volta rubatogli le Cestus di Nemea lo uccide spappolandogli la faccia. Poi incontra anche Afrodite, la quale gli spiega dell'esistenza di un Labirinto, essenziale per compiere la missione. A ciò però si oppone il marito, Efesto, che vedendo in Kratos una possibile minaccia per sua figlia, Pandora, lo spedisce nel Tartaro alla ricerca della Pietra di Omphalos, così da forgiargli un'arma speciale. Qui Kratos ingaggia

Kratos ercole

Kratos difronte a Ercole.

una spettacolare battaglia contro il suo nonno paterno, Crono, il quale lo incolpa di averlo condannato ad una fine ben peggiore rispetto a quella riservatogli nel Deserto delle Anime Erranti. Crono viene ucciso, e la pietra posta nella sua pancia viene data a Efesto, che però approfitta dell'occasione

Crono kratos

Kratos incontra Crono.

per fulminare Kratos. Fallisce però nell'intento e anche lui viene sconfitto, dando a Kratos il dono di sbloccare alcuni percorsi; lo spartano raggiunge poi i Giardini di Era, ormai morenti a causa sua, e in un gesto di pazzia di Era, Kratos la uccide, riuscendo poi con la Pietra di Iperione ad uscire dal giardino. Kratos ritorno nel labirinto e dopo aver ucciso lo Scoprione di Borea, e ottenuto

Kratos boria sc

Kratos uccide lo Scorpione di Borea.

il suo potere, riesce a ricomporre il labirinto e una volta dentro riesce a superare molte prove fino ad raggiungere Pandora. I due riescono ad superare l'ultima prova del labirinto e una volta fuori, Pandora suggerisce a Kratos che per sollevare il Labirinto deve distruggere la Catena dell'Equilibrio, quindi ritorna nell'ade ed utilizzando i Cestus di

Labirinto kra

Kratos sopra il Labirinto.

Nemea riesce a distruggere la catena e anche le statue dei tre giudici. Kratos quindi riesce a sollevare il labirinto, distruggendo però allo stesso tempo la sala più nascosta dell'Olimpo. Zeus se ne accorge e ne segue l'ultimo scontro dove Pandora contro la volontà di Kratos si sacrifica per rimuovere la fiamma dell'Olimpo. Il suo gesto però si rivela vano quando il Vaso si rivela vuoto. Colmo di rabbia, lo Spartano segue Zeus fino ad arrivare allo stesso posto dove

Pandora fiamma

Kratos tenta di salvare Pandora.

venne fulminato all'inizio della battaglia. Qui ritrova Gaia, che, con la mano parzialmente ricresciuta, mira alla morte di entrambi i suoi discendenti. Questi, però, entrano in una sua ferita fatta da uno dei cavalli di Poseidone ed entrano dentro il corpo del Titano. Dopo una estenuante battaglia Kratos infilza Zeus con la Spada dell'Olimpo, uccidendo sia lui che Gaia, la cui morte distrugge completamente la natura già devastata dalle piaghe rilasciate. Credendo che la sua missione sia riuscita, Kratos recupera la spada dal corpo di Zeus e si allontana, ma la forma eterea di suo padre lo coglie di sorpresa, indebolendolo, distruggendo tutte le sue armi e confinandolo nella sua psiche. In questo viaggio mentale Kratos riesce a perdonarsi finalmente dei suoi peccati passati e, grazie alla voce di Pandora che lo guida, ritrova la speranza che aveva perduto con la morte dei suoi familiari. Riprendendo conoscenza e tornando più forte che mai, uccide finalmente Zeus con la sola forza delle mani, portando il mondo al Caos primordiale. Atena si rivela di

Kratos uccide zeus

Kratos uccide Zeus e il cuore di Gaia.

nuovo, spiegando infine perché Kratos aveva trovato il Vaso vuoto: per paura che i mali rinchiusi in principio dopo la Grande Guerra fossero di nuovo rilasciati, Atena vi pose all'interno la Speranza, un potere talmente potente da poterli contrastare. Quando però venne aperto durante

Kratos infilzato

Kratos compie la sua vendetta.

la battaglia di Atene, tutti i peccati si trasferirono negli dèi, impossessandoli e rendendoli ostili verso l'uomo che assorbì la Speranza, Kratos stesso. Atena giustifica così questo fatto per rimodellare il mondo a suo piacimento, chiedendo al semi-dio di restituirgli tale potere. Ma Kratos non ne vuole più sapere di lei e pronuncia queste parole:

« La mia vendetta... si compie ora! »

Con un possente affondo di spada, si suicida sprigionando il potere della Speranza custodito dentro di lui, il quale comincia a diffondersi nel mondo in rovina. Infine, sotto lo sguardo deluso di Atena, si accascia al suolo in fin di vita. Accade però che riesce in qualche modo a muoversi, e la scia di sangue che segue si ferma fino ad un

Kratos muore 2

Il corpo di Kratos giace senza vita.

precipizio: durante questa scena, che riprende la scia insanguinata dall'alto, si può notare chiaramente una sorta di aquila ricavata nella roccia, più verosimilmente una fenice, al centro del quale giace la spada dell'Olimpo. Non si sa quindi il destino ultimo del protagonista, destinato a rimanere nelle leggende e nei miti futuri, ma questo simbolo può essere interpretato come segno dell'immortalità o della rinascita di un nuovo mondo, se non quella di Kratos stesso.

Una nuova vita[]

Vedi anche God of War.

Sono passati anni da quando Kratos si è vendicato degli dèi dell'Olimpo uccidendoli uno dopo l'altro e portando l'antica Grecia alla rovina. Lo spartano, sopravvissuto al brutale scontro con Zeus, ha viaggiato fino a nord, raggiungendo la terra delle divinità norrene e stabilendosi in questo nuovo mondo selvaggio. Al suo fianco c'è ora il suo giovane figlio Atreus, con il quale dovrà affrontare un lungo viaggio al fine di onorare l'ultimo desiderio di Faye, madre del bambino e moglie dello spartano: che le sue ceneri vengano sparse sulla montagna più alta dei Nove Regni.

La storia si apre con Kratos, che abbatte un albero da usare come pira per cremare il corpo della sua amata Faye; recuperato l'albero, Atreus avverte qualcosa di strano nell'aria. Tornati all'abitazione, i due completano gli ultimi rituali prima di cremare il corpo di Faye; dato infine fuoco alla pira, padre e figlio rammentano come l'ultimo desiderio di Faye fosse di spargere le sue ceneri sul monte più alto di tutti i regni. Poco prima di iniziare il loro viaggio, Kratos insegna l'arte della sopravvivenza ad Atreus durante una battuta di caccia al cervo, scontrandosi con dei draugr e un troll. Atreus rimane sconvolto dall'improvvisa comparsa dei mostri, affermando che prima non erano mai apparsi nel bosco vicino alla loro casa.

Tornati a casa, Kratos raccoglie delicatamente le ceneri della moglie e le mette in una sacca, quando un uomo bussa alla porta: dopo aver ordinato al figlio di nascondersi, Kratos lo affronta e lo sconosciuto afferma di sapere chi è e da dove viene. Dopo il tentativo fallito di Kratos di cacciare via l’uomo con la forza, quest’ultimo mostra di possedere poteri divini. In seguito ad un violento scontro, il cui impeto generato dai due provoca pesanti cambiamenti al paesaggio circostante, Kratos riesce a spezzare il collo dell’avversario, torna da Atreus e si incammina insieme a lui verso la loro destinazione. Durante il viaggio, i due incontrano il nano Brok, artefice del Leviatano, l'ascia di Kratos, che fornirà ad entrambi le sue abilità di fabbro, e una strega che vive nei boschi in una casa sotto una gigantesca tartaruga. La donna prende subito in simpatia Atreus, mentre rivela a Kratos di sapere che è un dio di una terra straniera e lo avverte riguardo agli dèi norreni, diffidenti nei confronti dei viaggiatori. Arrivati al Lago dei Nove, i due incontrano il Serpente del Mondo Jörmungandr, che inaspettatamente si dimostra amichevole verso di loro.

Arrivati sulla montagna, padre e figlio scoprono che la loro casa era protetta da un cerchio di alberi magici che li proteggeva dai mostri, e che Kratos ha distrutto quando ne ha abbattuto uno, benché egli affermi che era desiderio di Faye usare uno di quegli alberi per il suo funerale. Sulla cima della montagna i due fanno la conoscenza di Sindri, il fratello di Brok, con cui non è in buoni rapporti, e si imbattono in una nebbia nera conosciuta come l'Alito nero. In loro aiuto giunge la strega, la quale rivela che l'unico modo per farlo sparire è usare la Luce di Alfheim, la terra degli elfi chiari: li conduce così ad una rappresentazione di Yggdrasill, l'Albero del Mondo, dove, grazie al Bifrǫst, apre un passaggio per il regno. Appena varcata la soglia, tuttavia, la strega viene riportata a Miðgarðr a causa di una maledizione impostale dagli dèi, ma fa appena in tempo a dare il Bifröst a Kratos e a suggerirgli di riempirlo con la luce di Alfheim.

Avventurandosi nel regno, Kratos e Atreus finiscono in mezzo ad una guerra tra gli elfi chiari e gli elfi oscuri, che vede i secondi vicini alla vittoria: i due non hanno altra scelta che affrontare gli elfi oscuri per raggiungere il cuore di Alfheim e riempire il Bifröst con la sua luce, scontrandosi più volte con Svartáljqfurr, il re degli elfi oscuri. Trovandosi di fronte alla fonte di Alfheim, Atreus prova a toccarla ma ne resta bruciato: Kratos capisce che l'energia è troppo forte per il figlio e che spetta a lui riempire il Bifröst. Avvertendo Atreus di fare la guardia, Kratos si addentra nella colonna di luce; lo spartano giunge infine in un luogo misterioso avvolto dalla nebbia, rivelandosi infine come la loro casa. Il sacchetto di Faye inizia a volteggiare brillando di luce propria e Kratos sente un canto di struggente bellezza, riconoscendo la voce di Faye e capendo che il suo spirito lo vuole guidare. Il canto conduce Kratos in un evento del passato al quale non era presente: vede quindi Atreus parlare al corpo della madre, ammettere di non sopportare il comportamento del padre e che avrebbe preferito vedere lui morire, riconoscendo però di volergli comunque molto bene e comprendendo il dolore del padre per la perdita della moglie. Sul punto di raggiungere la luce, compare il braccio di Atreus che afferra il padre tirandolo fuori; Kratos, che era a un passo dal rivedere Feya, domanda furibondo al figlio perché si è intromesso, osservando stupito che la zona è ricoperta di cadaveri di elfi oscuri, uccisi da Atreus. Nonostante per Kratos fossero passati pochi attimi, fuori dall'Alfheim sono passate diverse ore. Recuperata la luce, i due abbandonano il regno. Dopo avere restituito la piena luce al regno degli elfi chiari, Kratos riesce infine a prevalere contro il re degli elfi oscuri dandogli il colpo di grazia; prima di spirare, quest'ultimo esala le sue ultime parole in elfico, lasciando Atreus terrorizzato: Kratos domanda al figlio che cosa avesse detto, al che Atreus risponde che lui e il padre, nell'avere aiutato gli elfi chiari, "hanno commesso un grave errore".

Usando il Bifröst, Kratos e Atreus cominciano a salire per la montagna, scontrandosi con il drago sputafulmini Hræzlyr uscendo vittoriosi; raggiunta la vetta di Miðgarðr ascoltano una conversazione tra lo sconosciuto, ancora vivo e che si rivela essere il dio immortale Baldur, accompagnato dai nipoti Móði e Magni, figli di Thor, e un uomo intrappolato nella corteccia di un albero indistruttibile di nome Mimir. I tre esigono che riveli loro dove scovare Kratos e Atreus, ma Mimir li sbeffeggia, riuscendo a mandarli via. Kratos e Atreus parlano quindi con Mímir, il quale rivela che il loro obiettivo non è la montagna dove si trovano, ma il picco più alto di Jötunheim, la terra dei giganti. Tuttavia non è più possibile arrivarci in quanto tutti i passaggi sono stati distrutti per non farvi entrare Odino e Thor, da sempre nemici giurati dei giganti. Mímir, tuttavia, conosce un altro modo, perciò esorta Kratos a tagliargli la testa e farla rianimare dalla strega dei boschi. Tornati alla sua casa, la strega rianima la testa di Mímir, rivelandosi come la dea Freyja, leader degli dei Vanir prima di essere ceduta come sposa a Odino per firmare la pace con gli Æsir. Ciò provoca subito lo sdegno di Kratos, ma sia Freya che Mímir lo avvertono che deve rivelare ad Atreus la sua vera natura, per il suo stesso bene.

Kratos e Atreus si rimettono così in viaggio con la testa di Mímir, il quale gli rivela che, per aprire un portale per Jötunheim, avranno bisogno dello scalpello magico del gigante Thamur, assieme alla Runa nera, nascosta nel Tempio di Týr al Lago dei Nove. Arrivati ai resti del corpo di Thamur, con lo scalpello conficcato nel cranio, i tre vengono attaccati da Magni e Móði: al termine del combattimento, Kratos uccide Magni e Móði, incredulo e terrorizzato, fugge. Kratos riesce così a prendere un pezzo dello scalpello di Thamur, ma Atreus comincia ad avvertire i sintomi di una misteriosa malattia; tornati al Lago dei Nove, Kratos e Atreus stanno per entrare nel Tempio di Týr quando vengono attaccati di nuovo da Móði, che atterra Kratos con i suoi fulmini. Atreus cerca di aiutare il padre, ma un attimo di furia incontrollata lo lascia privo di forze, aggravando così il suo stato e facendogli perdere conoscenza; Kratos si fa di nuovo trasportare dalla rabbia e, incurante dei fulmini di Móði, lo colpisce con un pugno devastante e lo costringe nuovamente alla fuga.

Portato Atreus da Freya su consiglio di Mímir, la dea spiega che ciò che sta accadendo al piccolo è la contraddizione mentale di un dio che crede di essere mortale; l'unico modo per guarirlo è il cuore del guardiano del Ponte dei Dannati di Helheim, ma il Leviatano sarebbe inutile lì. Kratos decide quindi di tornare a casa per riprendere le sue vecchie armi, le Lame del Caos, e durante la strada per il ritorno viene perseguitato più volte dallo spirito di Atena, da cui però Kratos non si lascia condizionare. Lo spartano giunge quindi a Helheim, dove sconfigge il guardiano del Ponte dei Dannati, il troll Máttugr Helson. Una volta recuperato il suo cuore, il dio della guerra ha una visione di suo padre Zeus; Mímir, seppur incredulo, gli rivela che quella era solo un'illusione provocata dal regno per tormentare le anime dannate, e riconosce Kratos come il famigerato Fantasma di Sparta, giungendo a ritenere che il mistero sul suo passato sia collegato alla malattia di Atreus. Lo spartano riesce quindi a portare il cuore a Freya: Atreus guarisce e Kratos decide di rivelargli il suo retaggio divino; il bambino accetta la verità serenamente e, finalmente, i tre entrano nel Tempio di Týr, dove scoprono che il dio era conosciuto in ogni angolo del mondo grazie alla sua capacità di usare il potere di collegamento di Yggdrasill insieme a una runa che aveva creato, la Runa nera. Odino, tuttavia, credette che Týr stesse complottando con i giganti per tenergli nascosta la loro conoscenza; il giovane dio, prima di venir ucciso dal padre, decise di metterli al sicuro nel loro regno, aiutandoli a distruggere ogni collegamento con Jötunheim.

Trovata la Runa nera dopo lunghe ricerche, Atreus riesce a memorizzarla, scoprendo di avere un talento innato nel comprendere varie lingue; durante il viaggio verso la montagna con l'ultimo portale integro, tuttavia, il bambino diventa sempre più arrogante e, quando ritrovano Móði, umiliato da suo padre Thor, Atreus lo uccide nonostante Kratos gli avesse ordinato di risparmiarlo. Alla vetta di Miðgarðr, vengono attaccati da Baldur e, durante il loro breve scontro, il portale per Jötunheim viene distrutto accidentalmente da Kratos. Baldur tramortisce Atreus e fugge in groppa a un drago verso il Lago dei Nove, mentre Kratos riesce a uccidere la bestia atterrando sul tempio. Baldur intende spedire Atreus e Kratos ad Asgard, ma quest'ultimo riesce a cambiare la destinazione, facendoli finire a Helheim.

Capendo di essere l'artefice della loro situazione, Atreus si scusa con il padre e i due decidono di trovare un modo per fuggire dal regno dei morti; inoltre scoprono, tramite una visione di Baldur, che egli è il figlio di Freya, verso la quale nutre un profondo rancore in quanto, per fare in modo che niente e nessuno gli facesse del male, gli lanciò un sortilegio che lo rese invulnerabile a qualsiasi minaccia, ma anche incapace di sentire l’ambiente circostante, portandolo alla pazzia. Baldur attaccò dunque Kratos, consapevole di chi fosse, sperando che potesse ucciderlo per liberarlo dal tormento. Kratos, Atreus e Mímir riescono a scappare usando una nave e poco prima del loro arrivo al tempio di Tyr, Kratos ha un'altra visione in cui vede il sé del passato scagliarsi violentemente contro Zeus. Sconvolto, teme che Atreus possa aver assistito all'intera scena, ma il ragazzo nega.

Attivato di nuovo l'Albero del Mondo, i tre viaggiano attraverso i Nove Regni finché non riescono a trovare la porta di Jötunheim nel regno tra i regni, riuscendo infine a riportarla a Miðgarðr. A quel punto Mímir rivela che per azionare il portale non basta usare la Runa nera, ma è necessario recuperare il suo occhio mancante e, parlando con Brok e Sindri, scoprono che si trova nella statua di Thor che Jörmungandr aveva in precedenza divorato. Ottenuto il consenso del Serpente di entrare al suo interno, i tre ritrovano l'occhio ma, non appena stanno per uscire, si accorgono che Jörmungandr sta lottando. Il violento scontro catapulta violentemente fuori dal suo corpo, vicino al cadavere di Thamur. L'assalitore si rivela Baldur, il quale intende uccidere i due, ma Freya interviene, bloccando sia Kratos che Baldur nel tentativo di proteggere suo figlio; durante il combattimento Baldur colpisce Atreus e, inaspettatamente, viene trafitto da una punta di freccia di vischio che Kratos aveva usato per rinforzare la corda della faretra del figlio, rotta in seguito allo scontro col drago Hræzlyr. Il vischio infrange l'incantesimo di Freya, rendendo Baldur finalmente vulnerabile: sentendosi libero dalla maledizione che gravava su di lui, il dio decide di uccidere sua madre, poiché continua ad accusarla di essere la responsabile del suo tormento ma viene ostacolato da Kratos e Atreus, mentre Freya prende il controllo del corpo di Thamur per interrompere il combattimento tra i tre. In questo frangente Atreus dà prova delle sue capacità, parlando l'antica lingua dei giganti e ordinando a Jörmungandr di distruggere il cadavere rianimato; alla fine Baldur viene sconfitto e, sebbene Kratos gli dia l'opportunità di ritirarsi, questi tenta di strangolare Freya, costringendo lo spartano a spezzargli un’ultima volta il collo. Distrutta dal dolore, Freya giura vendetta verso Kratos e lo schernisce per aver nascosto la sua vera natura a suo figlio: lo spartano decide così di raccontare ad Atreus del suo passato, e di rispondere alla domanda del piccolo se sia sempre destino degli dèi uccidersi fra padri e figli. Kratos risponde che entrambi devono imparare dalle loro esperienze e non ripetere gli errori dei loro predecessori, e che saranno loro a scegliere chi vorranno essere davvero, affermando che saranno degli dèi migliori di quelli del passato; Kratos promette quindi al figlio che non gli permetterà mai di diventare come lui. Freyja, silenziosa, raccoglie il corpo del figlio Baldur e se ne va: Mímir è convinto che un giorno supererà la tragedia dal momento che Kratos ha fatto la cosa giusta; lo spartano non nutre alcuna gioia nell'avere ucciso Baldur e si sente vicino allo sfinimento, insistendo di voler concludere il viaggio rapidamente.

Giunti finalmente a Jötunheim Kratos e Atreus, lasciata la testa i Mímir a Brok e Sindri, scoprono che tutti i giganti sono morti ormai a molto tempo; all'interno di un tempio scorgono un murale che escrive le loro avventure, dimostrando che i giganti avevano previsto utto ciò che sarebbe accaduto. Scoprono inoltre che Faye era una igantessa, che decise di rimanere a Midgard per difendere i giganti all’ira di Thor. Questo fa di Atreus metà gigante, metà dio e in parte mortale; Atreus scopre, inoltre, il nome che gli diede la madre: Loki. Prima di raggiungere la vetta, solo Kratos nota che, dietro un arazzo malridotto, si cela un ultimo murale che si colloca dopo la battaglia con Baldur e, pertanto, nel futuro: Atreus che sorregge il corpo del padre apparentemente morente, dal cui corpo fuoriesce un'anima serpentina e aggrovigliata che si dirige verso il figlio.

Kratos e Atreus riescono infine ad adempiere alla promessa di Faye e spargono le sue ceneri sul picco più alto di Jötunheim; durante il viaggio di ritorno, Kratos rivela al figlio che il suo nome deriva da quello di uno spartano compassionevole e altruista che un tempo conosceva. Atreus ammette di apprezzare di più il nome che gli ha dato il padre, rispetto a quello scelto dalla madre. Quando tornano a Midgard, Mímir li informa che il Fimbulvetr è appena iniziato, dato che è stato anticipato dalle loro azioni, il che significa che presto arriverà il Ragnarǫk.

Finale segreto[]

Nel finale segreto Kratos e Atreus tornano alla loro casa e si mettono a dormire; dopo un salto temporale di alcuni anni vengono svegliati nella notte da una violenta tempesta e, quando escono, intravedono una figura davanti a loro. Quando Kratos gli domanda chi sia, la figura rivela di possedere un martello percorso da scariche elettriche, facendosi dunque riconoscere come Thor. In quel momento Atreus si sveglia e capisce di aver avuto una visione del futuro.

Personalità[]

Kratos un tempo era un uomo come tutti gli altri, un uomo con dei sentimenti. Il suo obbiettivo era quello di uccidere Ares dopo la morte della sua famiglia, questa vendetta si estese a Zeus e a tutti gli dei dell'Olimpo. Incapace di far fronte ai ricordi del suo passato, prese in considerazione il suicidio per ben due volte, e talvolta dava la colpa ad altri per le sue azione ma solo alla fine capisce che in realtà la colpa è soltanto la sua, portando tutto ciò al suicidio.

Un altro suo aspetto è il fatto che non voleva accettare che Zeus era suo padre, nemmeno quando sia sua madre e Atena glielo rivelarono in punto di morte. Nonostante la sua violenta natura, Kratos dimostrò rispetto prendendosi cura di molte persone come dimostrato con suo fratello Deimos e la madre Callisto. Inoltre dimostrò rispetto verso i suoi compagni spartani soprattutto col il capitano che ha incontrato più volte nel corso del suo viaggio, ma più importante ancora è stato il sentimento provato per Pandora dato che aveva molti tratti di suo figlia. Durante il viaggio, incontrò i suoi fratellastri e più di una volta prima di ucciderli, li ignorava chiedendogli sempre di farsi da parte. Mentre nella vendetta verso Ares, incontrò l'oracolo di Atena che cercò invano di salvarla. Si dimostrò anche molto sensuale verso le donne, anche se la vera passione la provò solo con sua moglie Lysandra.

Aspetto[]

Kratos è alto 196 centimetri (213 nel nuovo capitolo) ed è completamente calvo., e sulla base delle sue caratteristiche facciali la sua età è compresa dai 30 ai 40 anni. Inizialmente aveva la pelle abbronzata e un tatuaggio rosso sul corpo e sul viso. Oltre al tatuaggio ha anche una cicatrice sull'occhio destro e un pizzetto nero. La cicatrice fu procuratagli da Ares, quando Kratos cercò di proteggere suo fratello. Dopo aver ucciso la sua famiglia, l'oracolo del paese legò le ceneri della moglie e della figlia sulla sua pelle, come promemoria del peccato comesso. Come generale indossava l'armatura spartana da oplita e dopo essere diventato il Dio della guerra portava una armatura con molto ornamenti.

Armi e Magie[]

Nei vari capitoli, Kratos ha posseduto diverse armi e magie connesse ad esse. Inizialmente aveva a disposizione delle magie autonome, tuttavia dal terzo capitolo in poi (escluso quello del 2018), le magie sono strettamente correlate all'arma che Kratos impugna. Nel capitolo che segna l'inizio della seconda era, Kratos inizialmente non dispone delle iconiche Spade del Caos (le quali verranno recuperate verso metà gioco perchè indispensabili per affrontare i pericoli di Helheim e successivi), ma di una ascia chiamata Leviatano, donatagli dalla donna guerriero sposata dal Fantasma di Sparta dopo essersi trasferito nelle terre del nord. Con essa le magie si trasformano in attacchi runici che, trascorso un certo periodo di tempo, possono essere utilizzate nuovamente. Questa formula è stat utilizzata anche per gli attacchi delle spade del Caos. Inoltre, nel nuovo capitolo, l'ascia può essere scagliata contro gli avversari, permettendo così di combattere anche a mani nude.

  • Lame del Caos
  • Ascia Leviatano
  • Spade di Atena
  • Lame dell'esilio
  • Spada degli Dei
  • Spada dell'Olimpo
  • Guanto di Zeus
  • Spada di Artemide
  • Armi di Sparta
  • Martello Barbarico
  • Lancia del Destino
  • Artigli di Ade
  • Cestus di Nemea
  • Fruste di Nemesi
  • Efreet
  • Luce dell'Alba
  • Collera di Caronte
  • Ira di Poseidone
  • Sguardo di Medusa
  • Furia di Zeus
  • Esercito di Ade
  • Ira degli Dei
  • Occhio di Atlantide
  • Flagello delle Erinni
  • Corno di Borea
  • Flagello di Tifone
  • Ira di Crono
  • Testa di Euriale
  • Scossa di Atlante
  • Ira dei Titani
  • Rabbia dell'Olimpo
  • Esercito di Sparta
  • Anime dei Morti
  • Ruggito di Nemea
  • Ira di Nemesi

Playstation All-Stars Battle Royale[]

Kratos

Kratos in Playstation All-Stars

Kratos appare come personaggio giocabile nel picchiaduro Playstation All-Stars Battle Royale.Il suo gameplay è a corto/medio raggio,e può usare le sue Lame di Atena,il Martello del Barbaro,i Cestus di Nemea,la Testa di Elio,l'Arco di Apollo e moltissime altre armi che usa nei vari capitoli di God of War.La sua Super di livello 1 è un'attacco a medio raggio con la Spada dell'Olimpo,mentre per la sua livello 2 usa la Rabbia dell'Olimpo.Nella sua Livello 3,la più devastante,Kratos diventa gigante,indossa l'armatura di Ares e impugna la Spada dell'Olimpo.Durante questa trasformazione,Kratos potrà eseguire degli attacchi estremamente simili a quelli che usa durante la Rabbia di Sparta in God of War III.

Introduzione[]

La storia di Kratos in questo gioco ha luogo poco prima dell'attacco all'Olimpo alla fine di God of War II.Kratos decide che per riuscire a guidare un'esercito potente come quello dei Titani deve prima provare il suo valore.Poi fa riferimento ad un'essere che si considera un dio,e persone che si definiscono eroi.Kratos decide allora di prendere parte a questa battaglia.

La rivalità con Sweet Tooth[]

Dopo aver sconfitto molti avversari,Kratos si imbatte nel clown piscopatico Sweet Tooth,da Twisted Metal,e credendolo un demone lo attacca.Purtroppo l'attacco di Kratos riesce solo a distruggere un gelato che Sweet

Kratos VS Sweet Tooth

Kratos e Sweet Tooth

Tooth stava contemplando.Irato,il pagliaccio ordina a Kratos di raccoglierlo e pagarlo,e i due avviano uno scontro al rifiuto di Kratos,che proclama "Il Fantasma di Sparta non si piega dinnanzi a un mortale!".

La battaglia finale[]

Dopo aver sconfitto Sweet Tooth,Kratos deve vedersela con il responsabile della fusione dei vari mondi,ovvero Polygon Man.Dopo una lunga battaglia,Kratos ne esce vittorioso e fa ritorno all'Olimpo,dove ora è pronto a dichiarare guerra a Zeus.

Curiosità[]

FOTO 858694

Il manifesto "Biciclette Kratos" in The Order: 1886

  • Nel videogioco della Santa Monica 'The Order: 1886', nella metropolitana è presente un manifesto delle "Biciclette Kratos", un chiaro easter egg, riferimento ed omaggio al personaggio che ha reso famoso il gruppo. Difatti lo slogan del manifesto è "Pedala come un Dio".
Advertisement