“ | Protetta da vette innevate ed impetuose bufere, la torre di Delfi è l'ultima prova prima di un'udienza presso l'Oracolo. Il vero credente deve concentrarsi sulla scintilla vitale che brilla tra i denti del pitone. | ” |
–Descrizione della torre di Delfi |
La torre di Delfi è un'imponente costruzione situata tra le alte montagne che circondano la città omonima. La torre venne costruita per offrire ai vari pellegrini l'unico punto d'accesso sicuro al tempio dell'Oracolo.
All'interno della saga di God of War, compare solo in God of War: Ascension.
Serie di God of War[]
Costruzione e abbandono[]
Dopo che il Dio Apollo salvò l'oracolo di Delfi dal feroce mostro Pitone, gli abitanti della città decisero di consacrare alla giovane divinità la loro indovina e costruire in suo onore un enorme e sontuoso tempio (in parte costruito anche all'interno della caverna che fungeva da tana al terribile rettile).
Per salvaguardare l'entrata e consentire anche ai pellegrini più lontani di raggiungere il luogo di culto in mezzo alle alte montagne, i cittadini di Delfi eressero un'alta costruzione di pietra e metallo. Un'alta torre, collegata ai vari meccanismi ed ingranaggi, il cui scopo era quello di aprire una strada sicura a tutti i cercatori dell'oracolo. Per attivare la torre vennero costruiti tre enormi pitoni meccanici, che viaggiando attraverso le numerose gallerie (appositamente costruite all'interno delle montagne sottostanti) avrebbero poi finito per agganciarsi alla torre; in questo modo l'energia che li faceva funzionare veniva trasferita alla costruzione, sbloccando così la via al tempio.
Col tempo però, il gelido clima e la scarsa manutenzione rivolta ai pitoni rese sempre più difficile (per i vari pellegrini e cercatori di verità) raggiungere in sicurezza il tempio o la torre stessa. La situazione peggiorò ancor di più quando la torre divenne sia la tana di una chimera, sia il nido di una manticora; dove quest'ultima depositò molte sue uova.
L'arrivo di Kratos e riattivazione[]
Molto tempo dopo, Kratos partì dal villaggio di Cirra (dove si era rifugiato dopo l'assassinio della sua famiglia) dietro consiglio di Orkos. Il custode dei patti aveva incitato lo spartano a recarsi al cospetto dell'oracolo Aletheia, per scoprire così il modo per poter sconfiggere le Furie, che stavano perseguitando il Fantasma di Sparta con l'obbiettivo di riportarlo al servizio di Ares, il Dio della guerra. Lasciatosi alle spalle il desertico villaggio e superato l'enorme acquedotto, oramai distrutto, Kratos raggiunse la fonte di Castalia. Qui, dopo aver acquisito il Ghiaccio di Poseidone, riuscì a riattivare uno dei grandi pitoni meccanici.
Sfruttando la repentina scalata dell'enorme automa, lungo le alte montagne delfiche, lo spartano riuscì a raggiungere in poco tempo la grande torre. Dopo esserne penetrato all'interno, ed aver percorso la lunga strada a chiocciola, riuscì infine a giungerne in cima. Dopo essersi fatto strada tra moltissime uova di manticora, il Fantasma di Sparta dovette scontrarsi con la chimera che aveva fatto della torre il proprio rifugio. Uccisa la bestia, egli si mise in moto per attivare gli altri due serpenti meccanici e poter sbloccare così la via al tempio.
Mentre viaggiava all'interno del ventre del secondo degli enormi pitoni, lo spartano riuscì a recuperare anche il Lampo di Zeus; per poi scontrarsi in volo direttamente con la manticora che da tempo infestava la zona. Collegati entrambi i serpenti alla torre, lo spartano si mosse per attivare il meccanismo che gli avrebbe consentito di raggiungere il sontuoso tempio delfico. Proprio in quel momento giunse alla torre un altro cercatore dell'oracolo, che già una volta aveva raggiunto il tempio, ma era stato cacciato dal Profeta Castore che non aveva trovata adeguata la sua offerta all'oracolo Aletheia.
Anche l'uomo (come Kratos) si stava dirigendo al meccanismo per sbloccare l'ingresso al tempio, ma scivolò a causa del ghiaccio presente sulla torre. Rovinando a terra, parte della nuova offerta all'oracolo cadde al suolo, che l'uomo velocemente raccolse e mise di nuovo all'interno della cesta che portava sulla schiena.
Non curandosi dell'uomo chino a terra, lo spartano passò oltre e si avvicinò al meccanismo. Proprio in quel momento, però, la manticora che poco prima aveva attaccato il Fantasma di Sparta, atterrò sulla torre ed assalì l'indifeso cercatore dell'oracolo. Inizialmente, l'uomo cercò di allontanarsi dal mostro strisciando via, ma, dopo averlo bloccato a terra con una delle sue ali, la bestia lo afferrò tra le fauci. Stancata però dal continuo dimenarsi e dalle urla del povero sciagurato, la manticora lo uccise con il suo soffio infuocato. Dopo di che, riprese il volo spostandosi, questa volta, di fronte a Kratos; a questo punto, la bestia gettò il via il cadavere del cercatore e assalì lo spartano.
Dopo un aspro combattimento, il Fantasma di Sparta riuscì a sopraffare l'orribile creatura (trafiggendole la testa con il suo stesso pungiglione) e ad attivare il meccanismo per sbloccare l'entrata al tempio di Delfi. Così facendo, una scarica di elettricità si propagò, dalla cima della torre, verso i grandi pitoni meccanici, che cominciarono ad attorcigliarsi in torno alla torne, sbloccando così l'entrata del tempio, che poté allungarsi e ricongiungersi alla torre; consentendo allo spartano di entrare nella dimora dell'oracolo.
Galleria []
Curiosità[]
- La torre di Delfi funge anche da arena nella modalità multiplayer di God of War: Ascension.